La vaccinazione rappresenta sicuramente la misura sanitaria di maggior successo nella pratica medica e veterinaria. Grazie al suo impiego, infatti, è stato possibile sradicare dalla faccia della terra malattie temibilissime, e sforzi analoghi si stanno compiendo per arrivare allo stesso risultato con altre patologie, d’interesse sia umano che veterinario.

La vaccinazione è un “trucco” volto ad ingannare il sistema immunitario, inducendolo a credere di trovarsi di fronte ad un’infezione e a reagire di conseguenza; il vaccino è tanto più efficace quanto più assomiglia al vero aggressore ed è in grado di attivare i meccanismi immunitari come farebbe il patogeno di campo”.

La decisione di vaccinare dev’essere presa dal Medico Veterinario dopo un’accurata visita clinica in base alle reali necessità e alla valutazione del rapporto rischio/beneficio per ogni animale e per ogni vaccino, tenendo anche presente che la vaccinazione è benefica ma non sempre innocua. Il Medico Veterinario gioca quindi un ruolo chiave nella scelta del protocollo vaccinale più adatto ad ogni singolo paziente: spetta a lui la spiegazione al cliente secondo scienza e coscienza valutando ogni singolo caso e conoscendo tutti i vantaggi e gli eventuali svantaggi legati alla vaccinazione.

I nostri cani e gatti a differenza di noi esseri umani, sono esposti in maniera diversa agli agenti patogeni rispetto alla popolazione umana.

Nei cani e gatti la situazione è diametralmente opposta: gli animali liberi e “randagi” spessissimo non hanno alcuna copertura vaccinale e le malattie per le quali si consigliano i vaccini nella maggior parte dei casi circolano liberamente all’interno di queste popolazioni. I cani e gatti regolarmente vaccinati sono praticamente solo quelli padronali o quelli che vivono in rifugi e canili. I primi sono certamente meno esposti rispetto ai secondi. In questo contesto è chiaro intuire che la pressione epidemiologica per il cane e il gatto è molto più forte che per gli esseri umani; cani e gatti possono infatti frequentare aree epidemiologiche ad alto rischio, come ad esempio un parco pubblico, prati ecc.. dove possono essere transitati animali liberi infetti. In quest’ottica la vaccinazione di cani e gatti risulta indispensabile, specialmente per malattie molto gravi e letali. Vediamo come orientarsi rispetto alla necessità di vaccinare i nostri amici a quattro zampe.

Le linee guida vaccinali per cani e gatti

La World Small Animal Veterinary Association (WSAVA), o associazione veterinaria mondiale dei piccoli animali, è un’associazione che conta più di 200.000 veterinari in tutto il mondo, impegnati a promuovere e difendere la salute ed il benessere degli animali da compagnia.

La WSAVA diffonde quindi alla comunità veterinaria di tutto il mondo delle linee guida sulla gestione dei problemi patologici di cani e gatti, come ad esempio quelle dentistiche, gastroenterologiche, nutrizionali, sulla terapia del dolore, sul benessere animale ed anche delle linee guida di vaccinologia. Tali indicazioni oggi sulla vaccinazione sono frutto delle ultime riflessioni scientifiche sulla vaccinazione di cani e gatti a livello globale, in relazione ai cambiamenti e ai nuovi modelli di vita e di farmaci e forniscono consigli pratici ai veterinari sulla pratica vaccinale ottimale.

Sia nei cani che nei gatti si consiglia infatti una prima vaccinazione non prima dei 50-70 giorni di vita per evitare l’interferenza degli anticorpi materni, assunti attraverso la placenta prima ed il colostro poi, e l’ultima dose di richiamo non prima dei 4– 5 mesi compiuti, età nella quale i cani ed i gatti hanno sviluppato una certa competenza immunitaria tale da garantire la maggior protezione possibile.

Come sempre bisogna affidarsi al proprio Medico Veterinario curante, chiedendogli di seguire il protocollo proposto dalle linee guida WSAVA; in particolare nei cani, dopo il primo ciclo di vaccini durante il primo anno di vita ed il richiamo annuale, si può richiedere di testare la copertura vaccinale (ricerca anticorpi) con un semplice prelievo di sangue, evitando di somministrare vaccini se fossero ancora presenti anticorpi. Quindi se si decide di non vaccinare, perché è importante la ricerca degli anticorpi ? Perché non tutti i soggetti vaccinati producono anticorpi protettivi e questo dipende da una serie di fattori non sempre valutabili e la vaccinazione viene eseguita contro malattie molto pericolose e mortali (non ha molto senso testare anticorpi contro la Leptospirosi in quanto si tratta di un vaccino che ha sicuramente la durata di 12 mesi e che va quindi ripetuto ogni anno).

Per quanto concerne i gattini le indicazioni sono le stesse, dopo i primi interventi vaccinali nei primi mesi di vita e dopo il richiamo annuale, si può procedere con i test anticorpali, anche se nei felini in linea di massima risulta essere più difficoltoso effettuare prelievi ematici; pertanto si può valutare la reale classe di rischio, vaccinando ogni anno gatti che escono all’esterno ed hanno contatti con simili la cui situazione epidemiologica non è nota, mentre ogni 2 o 3 anni i felini indoor, ovvero quelli che vivendo in casa che hanno un rischio inferiore di venire a contatto con i patogeni.

In ogni caso virus e batteri possono penetrare in casa anche attraverso oggetti inanimati come la suola delle scarpe e pertanto vanno sempre protetti i nostri amici felini anche attraverso un corretto stile di vita che comprenda una corretta alimentazione, uno spazio idoneo dove poter stare emotivamente bene ed il ricorso a rimedi nutraceutici immunostimolanti ed immunomodulatori ( sempre dietro parere del Medico Veterinario).

PRESSO LA NOSTRA CLINICA POSSONO ESSERE EFFETTUATI I TEST ANTICORPALI CON UN SEMPLICE PRELIEVO DI SANGUE

La VACCINAZIONE in Italia non è obbligatoria ma rappresenta sicuramente la misura sanitaria di maggior successo nella pratica medica e veterinaria: grazie al suo impiego, infatti, è stato possibile eradicare dalla faccia della terra malattie temibilissime, e sforzi analoghi si stanno compiendo per arrivare allo stesso risultato con altre patologie, di interesse sia umano sia veterinario.

La vaccinazione risulta poi molto importante da valutare con il Medico Veterinario sia per i cani che nei gatti nelle seguenti situazioni:

– Nelle razze brachicefale (Bulldog francese , Bulldog inglese , Carlino , Shih-tzu, Chihuahua….)
– Negli animali anziani che sono più esposti a rischi infettivi sia cani che gatti
– Negli animali a rischio per le forme respiratorie o per la presenza di altre malattie croniche sia cani che gatti

Puoi vedere un esempio di PROTOCOLLO VACCINALE CANE nella tabella A di seguito

ed un esempio di PROTOCOLLO VACCINALE GATTO nella tabella B

A)

B)